
V.N. Una domanda, così a bruciapelo, perchè una donna così bella, intelligente, gioviale, simpatica - che è una delle più belle dello star system della notte - decide di fare la pornostar?
L.F. Io mi sono trovata a un certo punto a fare porno perchè è sempre stato un settore che anche già da bambina mi attraeva molto. Io da bambina di notte di nascosto mi guardavo Diva Futura mentre i miei genitori andavano a letto e poi sono riuscita (ride) a fare le stesse trasmissioni. Fondamentalmente il mio percorso è iniziato da modella, poi siccome ero senza seno, a 28 anni iniziavano a scartarmi dai casting e così mi sono rifatta il seno e mi sono ritrovata con una quarta abbondante.
Dopo ho fatto i miei primi servizi fotografici erotici perchè mi scartavano da qualsiasi sfilata e da qualsiasi concorso per il seno che avevo. Dopo ho conosciuto tramite Loris Gonfiotti il mio primo manager ossia Davide Gambin. Lui vedeva già in me comunque un erotismo molto forte a livello proprio lavorativo: infatti feci il primo show lesbo con Susi Q per Andy Casanova e di lì in poi mi contattò la Pink'o.
V.N. Hai lavorato anche con Giordano?
L.F. Sì. Io non avevo mai fatto questo lavoro... ho sempre lavorato come ballerina discoteca, ombrellina. Sempre lavoro comunque di immagine ma non sapevo relazionarmi a livello proprio settorializzato nei locali notturni come ragazza di sala o meno come proprio intrattenitrice di questo ambiente, quindi quando iniziai con Davide. Lui mi dette tantissime date ma io non mi sapevo comportare. Facevo gli strip e avevo un po' di fantasia per gli spettacoli però, dietro a un lavoro che si faccia sempre con passione e professionalità c'è una certa preparazione che io in quel momento non avevo, e Giordano in quel momento era socio di Schicchi - ma io Schicchi non l'ho conosciuto perché è morto poco prima - e Giordano mi prese.
Devo tantissimo a lui perché lui nei locali era molto puntiglioso: lui mi ha insegnato a lavorare sinceramente, mi ha insegnato tutto a livello comportamentale.
Giordano è molto glamour, è un po' dell'erotismo alla Tinto Brassi mentre io invece sono per lo spacchiamo le calze.
Giordano è legato a quel tipo di erotismo dei tempi delle signore del porno; quando il porno era qualcosa di elitario.
V.N. Oggi, invece, mi sembra di vedere tante ragazze e tanti ragazzi che fan porno ma poca qualità
L.F. Prima bisogna dire che anche l'aspirante pornostar comunque veniva introdotta in una maniera in cui aveva una visibilità molto importante; aveva anche la possibilità di fare carriera perché esistevano le videoteche e c'era il posato molto importante su ogni set perché comunque la foto era quello che era già un incipit fondamentale. C'erano le riviste... insomma c'era una forte forma di pubblicizzazione.
V.N. C'era anche meno accesso alla pornografia. Oggi basta un telefonino in mano!
L.F. Era un settore non dico da sdoganare, ma era un settore di nicchia, adesso purtroppo è diventato il settore nel quale si pensa che i soldi siano facili. Le nuove piattaforme son state la morte del porno perché le case di produzione non hanno più la forza di un tempo.
Fare un film con una trama, con un'ambientazione particolare, con un investimento importante non è più possibile.
Anche gli attori comunque dovevano avere una certa dialettica, comunque una forma di interpretazione. Ci vuole comunque una certa preparazione, uno studio.
Una volta, inoltre, la pornostar comunque doveva essere una bella donna, intrigante, comunque avere una sessualità, un erotismo.
Adesso purtroppo si è ribaltato il sistema perché si dà molta importanza alle ragazze che sono tiny, molto giovani e quindi c'è una forma di, non voglio dire perversione, però sono cambiato un po' gli standard.
V.N. Io sono per le milf.
L.F. Io sono milf ormai da un po' perché ho fatto xx anni (non pubblichiamo l'età di una donna, ndr). Penso che questo settore abbia perso un po' l'orientamento di quello che è il concept di porno fondamentalmente. In realtà non c'è più il porno: in realtà sono persone che fanno quello che potrebbero fare tranquillamente a casa loro, solo che si mettono un telefono davanti. Sento dire che i content creators sono considerati come pornoattori, solo che poi questi non sanno cosa vuol dire.
V.N. Questo è l'uso della tecnologia senza controllo: sta togliendo le competenze a tutti, più la tecnologia va avanti, meno si sarà preparati.
L.F. E' una cosa che sta disumanizzando anche le persone, perché una volta non c'era neanche per dire il telefonino. Tu ti mettevi d'accordo a livello orario che ci si trovava all'evento sotto il monumento e tu avevi anche un po' di timore a chiamare la ragazza a telefono a casa perché rispondevano i genitori. C'era proprio voglia fondamentalmente di vedere l'altra persona.
V.N. Molti osservatori dicono che siamo in una specie di medioevo tecnologico.
V.N. Sei felice Laura? Cosa ti manca?
L.F. Cosa mi manca? La tranquillità perché sono una persona molto ambiziosa. Tantissimo. Perché penso che come Leonardo da Vinci, l'uomo sogna di volare: è umano non accontentarsi mai e cercare di andare sempre avanti. Perché altrimenti saremo morti.
V.N. La vita è cercare sempre di migliorarsi. E anche accettare i propri limiti.
L.F. Io conosco i miei limiti
V.N. E quando non farai più questo lavoro?
L.F. Ho i miei progetti.
V.N. Un progetto ce lo dici?
L.F. Vorrei completare gli studi perché ho iniziato un corso di massofisioterapia un po' di tempo fa. Vorrei fare gli ultimi anni da pornostar in maniera decorosa, perché io amo il mio lavoro, e poi vorrei aprirmi un'attività dedicata ai miei studi. Vorrei tornare in Emilia Romagna. Io sono per il nord, anche se mia madre è calabrese, e mio padre è fiorentino: io penso che al nord le persone abbiano veramente voglia di lavorare. E' difficile trovare la disoccupazione qua. Io penso che l'Emilia-Romagna e il Veneto sono le regioni dove una persona intraprendente riesce comunque sempre un po' a sfangarla.
V.N. Qual è la cosa più strana che ti è successa dentro un locale?
L.F. Me ne sono successe talmente tante che io ti giuro non mi ricordo. Anche perché la concezione di strano è molto labile fondamentalmente. Forse quando un ragazzo che avevo invitato in pedana per un mio spettacolo è svenuto per l'emozione.
Salutiamo Laura e la lasciamo al suo lavoro. Chissà perché ma sentiamo già il bisogno di una seduta di massofisioterapia.
Seguitela sui social e sulle piattaforme che la ospitano perché è una donna capace di suscitare raro interesse.
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